No, non si tratta di commenti su locuzioni stracotte che si
leggono su Facebook e amorevolmente riproposte dai nostri (vostri) amici (?)
tele(proble)matici. Per quelle c’è ancora tempo. Voglio parlare di certe
frasette ipocrite che ogni tanto entrano nelle nostre conversazioni quotidiane,
senza dare nell’occhio, e poi non ci abbandonano, rimangono dentro e le
trasmettiamo alle generazioni future che così crescono, si riproducono e si moltiplicano,
già inquinate dal male fin nel midollo.
E sì, le odiamo, ne siamo disgustati, vomitiamo mentre il
nostro interlocutore le pronuncia ma poi siamo i primi a dirle a nostra volta,
peggio dell’influenza, del tesssoro, dell’Unico Anello! Parliamone quindi, per
imparare a combatterle e a tenerle lontane dalla nostra mente.
(NOTA: L’Unico Anello è, nella saga del Signore degli
Anelli, quello che Sauron forgia per gabbare Elfi – tre anelli – Nani – sette anelli
– e uomini – nove anelli – piegando tutto il loro potere al quel solo anello. L’Unico.
Tesssoro è il modo caratteristico in cui Gollum, un umano consumato dal potere
distruttivo dell’anello, chiama il manufatto magico. Mi dedicherò in un altro
post agli spocchiosi intellettualoidi irriducibili che “certe cose non le leggono”.).
Ma torniamo a noi. Non voglio parlare adesso di tutte le
frasi celebri che mi vengono in mente (anzi, se me ne suggerite…). Lo farò nel tempo.
Oggi comincio da una che sento dire spesso. Troppo spesso.
Modello tipo: sono grassa… eppure non mangio niente, non
vedi?
Varianti: è costituzione, ho le ossa grandi/pesanti
Ho usato il femminile perché in genere sono le donne le più
ossessionate dal peso. Le vedi lì a pesarsi ogni 6 ore, stando attente a
togliersi ogni indumento, braccialetti dal peso inesistente, l’elastico dei
capelli, gli orecchini e magari pure il tampax… per superare la grande prova.
Inutile dire che basta pesarsi una volta al giorno (sempre alla stessa ora) o,
meglio, ogni due o tre.
No. Nude, occhio trepidante, il corpo inclinato dal lato
della bilancia che loro sanno essere quello che fa pendere il risultato a loro
favore. Il display che ballonzola un po’ finché gli ultimi lampeggi, quelli
definitivi. Il peso è stabilizzato: due etti in più.
Tragedia. Frustrazione. Furore. È il classico momento in cui
si esce a comprare il costume di una taglia più piccola (vedi post precedenti).
Ma è anche il momento in cui si cerca il conforto della (presunta tale) amica
del cuore. E dopo i convenevoli, scatta il suo “che hai?” e lì: “sono
ingrassata, ma non mangio nulla”. E piripìm e parapàm. L’amica di solito annuisce
in silenzio per alcuni motivi, tra i quali:
a) sono felice che tu abbia preso peso (e io no)
b) non sono particolarmente interessata a una lunga
discussione sull’argomento
c) ho 14 notifiche di whatsapp di uno e devo decidere se dargliela
o meno
d) non sono la tua migliore amica, per carità!!
e) le notifiche sono ora 18
f) ma glielo devo dire che certamente è una ritenzione
idrica premestruale? Naaa…
g) le notifiche sono 21
h) cazzo, ma davvero non hai capito che non sono la tua
migliore amica?
Sì, va bene, alcune volte è ritenzione idrica. Ci sono anche
casi di cattivo funzionamento della tiroide. Ma in realtà spesso, molto ma
molto più spesso, è altro. Pura Ciccia. Grasso. Adipe. Rotolini che crescono
settimana dopo settimana, etto dopo etto. Ma come mai (si chiede la fanciulla)?
Io (lacrimuccia) non mangio (due lacrimucce) nulla… (tre lacrimucce)!
Facciamo un po’ il punto della situazione. Il nostro corpo
funziona proprio come il resto dell’universo, obbedisce a leggi della fisica
che si chiamano principi della termodinamica che come altre teorie scientifiche
(ci dice Popper) sono valide finché non verrà dimostrato il contrario (si definisce
questo falsificazionismo). Li daremo quindi per buoni a meno che qualcuno di
voi non pensi di potere vincere un Nobel.
Il primo principio (sono in totale quattro: 0, 1, 2, 3) è
quello noto come principio di conservazione dell’energia. E il cibo (grassi,
carboidrati, proteine) è assimilabile a energia che immettiamo nel nostro
organismo. Se immettiamo meno di quello che usiamo, attingiamo a riserve. Se
immettiamo di più, l’energia non evapora nel nulla, creiamo riserve. Senza
entrare in delicati processi metabolici e termini tecnici, queste riserve di
lungo termine si chiamano LARDO!!
Quindi, mia cara, se vedi le tue cosce lievitare, il tuo sedere lottare a morte con l’elastico delle mutande (che dopo il secondo o terzo lavaggio in genere soccombe), il tuo reggiseno lasciarti solchi quasi indelebili sulla schiena… vuol dire che stai immettendo più energia di quanto ti serve e il resto… non si perde, ma si trasforma. In soffice cellulite.
Ma ci fa simpatia questa ragazza, no? Sì, ci fa simpatia. E
ce ne fa ancora di più quando la vediamo nel suo vestitino attillato da
aperitivo, che non sarebbe corto fino a un terzo della coscia, ma solo fin
sopra il ginocchio, il fatto è che “la larghezza si prende la lunghezza” come
diceva mia nonna quando cuciva qualcosa.
E ci fa ancora più simpatia quando vedi i suoi occhietti appuntiti
da topolino che seguono bramosi la forchetta da dolce che dalla torta al
cioccolato vanno alla tua bocca. E tu gliela offri e lei ti risponde: “No”. Che
poi è: No, stronzo, insensibile, figlio di…”.
Ma quando lei aggiunge “…sono a dieta, lo vedi, non mangio
nulla e sono così, pensa se mangiassi la torta…”, allora in quel momento tutta
la benevolenza e sopportazione educate da anni di catechismo cattolico
contagiati da filosofie orientali, meditazione, volontariato, sopportazione dei
vicini, raccolta differenziata impeccabile e pagamento regolare di tasse e
tributi svaniscono in un istante.
Vorresti dirle, a questo punto: “niente!?” Ma come niente?
Ti vedo mangiucchiare a tutte le ore cornetti, gelatini, tè e biscotti,
cioccolato, noccioline davanti alla TV, tre cocktails (valgono circa quanto un
piatto di pasta), patatine… Niente!? Niente solo perché a pranzo e a cena nel
piatto vedo tre carote e una foglia di insalata?
Lo stesso quando ti dicono: ho le ossa pesanti. Sì, e il
cervello leggero, direi! Che vuol dire che hai le ossa pesanti, o grosse?
Oppure “è costituzione”. Macché. Una macedonia di cazzate.
Mangi e mangi e mangi che nemmeno te ne rendi conto. “Ho la
pressione bassa…”. Ma quali minchiate? Pressione bassa=cibo? Ingurgitare senza
ritegno barrette, granite, brioches, “nutrienti” milkshake da fastfood… Ti
prego!
E non ti muovi! Ferma impiccata sopra una sedia o inglobata
in un divano. Nemmeno cammini. Entrano 100 e spendi 90, 80, 70 e la taglia
aumenta. Il primo principio della termodinamica non perdona. Peggio della tua
famosa migliore amica. Allora, mangia meno (e meglio), muoviti di più e
soprattutto: STUDIA LA FISICA!!
E non rompere con i tuoi ipocriti piagnistei da mangiatrice
compulsiva, a chi deve rispondere a importanti notifiche di whatsapp per
decidere se “dargliela o meno”.








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