martedì 25 agosto 2015

È un mondo per (ambi)destri

Sono di ritorno da un villaggio vacanze. Per ora tralascio i dettagli su (ri)animatori, popolazione residente, barbari e ‘bruttezze’ naturali per concentrarmi su un aspetto al quale oltre il 90% delle persone non pensa: il mondo non è fatto per i mancini.

Pare che, a partire dal secolo scorso, il numero dei mancini sia triplicato o forse anche più. La sinistra è la mano del demonio, qualche secolo fa magari porgendo la sinistra dall’altra parte trovavi qualcuno che ti tirava sopra un rogo senza troppi complimenti. Oggi le cose sono un po’ diverse, i mancini si lodano e benedicono: sono più creativi, più intelligenti, più belli, fantastici e magari anche superdotati ( vi piacerebbe…!).


E però, se cercate di fare la vita di un mancino, vi accorgerete che questo improvviso amore e preservazione per una specie protetta è finto e non di sostanza, come del resto gran parte degli attivismi.

Avete mai  provato a tagliare un foglio di carta con le forbici e la mano sinistra? O sbucciare una mela? Aprire una scatola di latta? Sì, non c’è solo il problema che non sapete farlo perché siete destrimani, è l’utensile che non va. Ci vogliono quelli adatti ai mancini.


E poi ci sono gli ambidestri. Tra il 4% e il 5% secondo alcune stime. Perlopiù sono mancini corretti. E certo! Una cosa demoniaca come il mancinismo va corretta: mio figlio mancino? Mai! Ecco quindi la sinistra legata dietro la schiena, qualche ceffoncino se prendi la forchetta con l’altra mano o se porgi il braccio “sbagliato” per un saluto, qualche più o meno amorevole rimprovero se afferri d’istinto la pallina con la sinistra.

E negli anni… la confusione più totale. Destra, sinistra… nel cervello si sviluppa la nebbia. Chi sa di queste cose dice che si ostacola la lateralizzazione degli emisferi, cioè la dominanza di uno dei due. Negli ambidestri coesistono. Più o meno in pace. Io, mancino corretto, oggi ambidestro, pago questo in termini di confusione persistente su cosa significhi girare a destra o a sinistra. O orario e antiorario. Una tragedia, specie quando comincio a litigare con il navigatore o con il coperchio del barattolo della maionese. Il mio senso di sopravvivenza mi ha consentito nel tempo di sviluppare un “di qua” e un “di là” al posto di destra e sinistra. Funziona, ma non col navigatore. Che poi, essendo una navigatrice, si incazza pure. Perché sembra avere una voce neutra e soave, ma sotto sotto, se sbagli strada diventa una bestia quando col suo tono scostante ti dice “ricalcolo percorso”. Sottintendendo: “ricalcolo percorso, coglione”



Ma torniamo al villaggio vacanze. Essendo ambidestro,  faccio un po’ di tutto con entrambe le mani, incluso scrivere, stirare, mescolare, lavarmi i denti, allacciarmi le scarpe. Per certe cose posso scegliere quale mano usare sul momento, ma per altre…no. Porto l’orologio a destra, come  quasi tutti i mancini, per cui ho messo il braccialetto identificativo del villaggio a sinistra.

E però, i tornelli di ingresso e di uscita dalla piscina erano tutti “dall’altro lato”. Il primo giorno ho preso una distorsione al polso, poi ho messo il braccialetto verso l’interno, poi ho voltato tutto il mio corpo verso il sensore… Alla fine la soluzione era solo una. Cedere al mondo e spostare il braccialetto sul polso destro. E in quell'attimo ho avuto un momento di commozione per tutti i mancini che spesso, avranno sofferto per non aver potuto usare la loro mano dominante. Tornando a casa ho cucinato e fatto i piatti usando la sinistra, giusto per solidarietà.

Bene, se siete arrivati fin qui, provate a ripensare a quanto letto e sostituite “mancino” con qualche altra caratteristica o – che ne so? - “variante naturale del comportamento umano” (il testo tra virgole è una citazione, lascio a voi trovare da dove l’ho presa) e rifletteteci su.

PS

Il braccialetto è rimasto a sinistra, fino alla fine. Dovreste conoscermi.