Sono di ritorno da un villaggio vacanze. Per ora tralascio i
dettagli su (ri)animatori, popolazione residente, barbari e ‘bruttezze’
naturali per concentrarmi su un aspetto al quale oltre il 90% delle persone non
pensa: il mondo non è fatto per i mancini.
Pare che, a partire dal secolo scorso, il numero dei mancini
sia triplicato o forse anche più. La sinistra è la mano del demonio, qualche
secolo fa magari porgendo la sinistra dall’altra parte trovavi qualcuno che ti
tirava sopra un rogo senza troppi complimenti. Oggi le cose sono un po’ diverse, i
mancini si lodano e benedicono: sono più creativi, più intelligenti, più belli,
fantastici e magari anche superdotati ( vi piacerebbe…!).
E però, se cercate di fare la vita di un mancino, vi
accorgerete che questo improvviso amore e preservazione per una specie protetta
è finto e non di sostanza, come del resto gran parte degli attivismi.
Avete mai provato a
tagliare un foglio di carta con le forbici e la mano sinistra? O sbucciare una
mela? Aprire una scatola di latta? Sì, non c’è solo il problema che non sapete
farlo perché siete destrimani, è l’utensile che non va. Ci vogliono quelli
adatti ai mancini.
E poi ci sono gli ambidestri. Tra il 4% e il 5% secondo
alcune stime. Perlopiù sono mancini corretti. E certo! Una cosa demoniaca come
il mancinismo va corretta: mio figlio mancino? Mai! Ecco quindi la sinistra
legata dietro la schiena, qualche ceffoncino se prendi la forchetta con l’altra
mano o se porgi il braccio “sbagliato” per un saluto, qualche più o meno
amorevole rimprovero se afferri d’istinto la pallina con la sinistra.
E negli anni… la confusione più totale. Destra, sinistra…
nel cervello si sviluppa la nebbia. Chi sa di queste cose dice che si ostacola
la lateralizzazione degli emisferi, cioè la dominanza di uno dei due. Negli
ambidestri coesistono. Più o meno in pace. Io, mancino corretto, oggi
ambidestro, pago questo in termini di confusione persistente su cosa significhi
girare a destra o a sinistra. O orario e antiorario. Una tragedia, specie
quando comincio a litigare con il navigatore o con il coperchio del barattolo
della maionese. Il mio senso di sopravvivenza mi ha consentito nel tempo di
sviluppare un “di qua” e un “di là” al posto di destra e sinistra. Funziona, ma
non col navigatore. Che poi, essendo una navigatrice, si incazza pure. Perché
sembra avere una voce neutra e soave, ma sotto sotto, se sbagli strada diventa
una bestia quando col suo tono scostante ti dice “ricalcolo percorso”.
Sottintendendo: “ricalcolo percorso, coglione”
Ma torniamo al villaggio vacanze. Essendo ambidestro, faccio un po’ di tutto con entrambe le mani,
incluso scrivere, stirare, mescolare, lavarmi i denti, allacciarmi le scarpe.
Per certe cose posso scegliere quale mano usare sul momento, ma per altre…no.
Porto l’orologio a destra, come quasi
tutti i mancini, per cui ho messo il braccialetto identificativo del villaggio
a sinistra.
E però, i tornelli di ingresso e di uscita dalla piscina
erano tutti “dall’altro lato”. Il primo giorno ho preso una distorsione al
polso, poi ho messo il braccialetto verso l’interno, poi ho voltato tutto il
mio corpo verso il sensore… Alla fine la soluzione era solo una. Cedere al
mondo e spostare il braccialetto sul polso destro. E in quell'attimo ho avuto
un momento di commozione per tutti i mancini che spesso, avranno sofferto per
non aver potuto usare la loro mano dominante. Tornando a casa ho cucinato e
fatto i piatti usando la sinistra, giusto per solidarietà.
Bene, se siete arrivati fin qui, provate a ripensare a
quanto letto e sostituite “mancino” con qualche altra caratteristica o – che ne
so? - “variante naturale del comportamento umano” (il testo tra virgole è una
citazione, lascio a voi trovare da dove l’ho presa) e rifletteteci su.
PS
Il braccialetto è rimasto a sinistra, fino alla fine.
Dovreste conoscermi.