giovedì 24 settembre 2015

Fondalimentalismo (2/2)

Seconda parte del nostro breve tour nelle diverse modalità di alimentarsi.

Abbiamo già parlato di alcuni regimi alimentari diversi da quello onnivoro, ma la perversione e l’autolesionismo non hanno confini. E il mondo generò quindi i FRUTTARIANI. Sono quelli che mangiano solo frutta. Pensavate che vi eravate salvati con le patatine fritte e un hamburger di soia. Orrore! Solo frutta. E soprattutto niente più patatine. 



E ovviamente nemmeno Nutella! E tra loro ci sono anche degli ulteriori fondamentalismi, tipo quelli che mangiano frutta sì, ma soltanto quella che non contiene semi e non è quindi destinata alla riproduzione (ucciderebbe vite) ovvero quelli (UDITE UDITE) che mangiano soltanto frutti caduti a terra per non fare del male all’albero strappandoli.

Come se dovessimo aspettare che le unghia o i capelli ci cadano da soli, senza tagliarli mai: ma che malattia mentale li affligge? E anche questi a tavola:

- scusa, non mi siedo a tavola perché sono fruttariano
- ti porto della frutta…
- mangio solo quella caduta per terra

E a quel punto vedi la padrona di casa che (dopo avere preparato una cena luculliana) prende le pere e le mele e le comincia a scaraventare sul parquet urlandogli contro: ora te le mangi, e dal pavimento per giunta!

Lateralmente a tutti i precedenti ci sono i crudisti. Costoro, a parte il fatto che evocano i nudisti per assonanza fonica, mangiano il cibo soltanto crudo. Ok il sushi, il carpaccio. Ma dimentichiamoci sempre le patatine fritte. Il pane. Dolci e creme. Ma anche il pollo: mangereste il pollo crudo? Chi ha risposto sì sappia che poi dovrà fronteggiare interessanti batteri come la Salmonella o, meglio ancora, il Campylobacter (più possibilmente tutta un’altra serie che qualcuno con solerzia sono certo mi indicherà). Auguri e buon mal di stomaco (nella migliore delle ipotesi). Ok, ci sono pure i crudisti vegan, mangiano solo vegetali e solamente crudi. Risparmio su bolletta di elettricità e gas.




A questo punto capirete che su 100 non onnivori, una enorme quantità possiede disturbi psichici di varia natura e tutti molto severi. Perché non ditemi che è normale imporsi una rieducazione, sentirsi in colpa per avere anche solo desiderato la salsiccia a pasquetta, sniffato una grigliata di pesce, desiderato il panettone (contiene uova, latte e burro) a Natale.

“Poi ti senti meglio”, ti dicono, “più calmo, più in armonia con l’universo”… sarà… il solo pensiero di una dieta ipocalorica TEMPORANEA mi mette il panico, figuriamoci sapere che A VITA non potrò mai più mangiare carne arrostita, gamberoni, pollo allo spiedo, fonduta e poi torte e creme… A VITA! Fine pena mai. Una specie di ergastolo alimentare. Di quelli che non si è beccato nemmeno il mostro di Foligno per avere ucciso due innocenti.




Però, tra queste varie sette alimentari, nuovo culto del cibo, deificazione del cetriolo, sublimazione della patata (così non scontento nessuno)… un plauso e il mio personale inchino va a dei grandi (ma davvero GRANDI!) che hanno fatto adepti (e soldi) dietro le loro religioni alimentari. Perché davanti a una massa di imbecilli c’è sempre una grande mente che li guida (riflettete anche su questo, mutatis mutandis).
E cominciamo con il reverendo Graham e la sua dieta EDENICA: qui potete mangiare solo come Adamo ed Eva e quindi niente spezie, tè, caffè, carne e condimenti (olio, burro, aceto…) . E alcol. Niente mojito, spritz, prosecchini e brindisi di fine anno. Il suicidio potete però tentarlo con una corda. Ma non sintetica, deve essere di canapa.



Segue il Dr. Cordain con la sua PALEODIETA, basata su come mangiavamo nel paleolitico (scavando scavando avranno magari trovato qualche ricettario) e “ovviamente” su cibi e ingredienti sapientemente venduti in appositi negozi (oggi anche online). Peccato che nel paleolitico l’età media pare fosse la metà di quella odierna… ma che importa?

C’è poi il signor (paraculo!) Rubin che ha teorizzato una dieta BIBLICA: come contraddirla? Se lo dice la Bibbia! Dobbiamo evitare le anguille (vedrai che perdita) ma anche i crostacei ( e va beh) e il maiale (tragedia!). In compenso possiamo fare abbuffata di locuste (!!) e bestiame che rumina.

Ma il mio idolo, signori miei, è la signora Greve, BRETHARIANA. I brethariani (che dal nome sembrerebbero proprio una popolazione aliena) sostengono di essere così in armonia con l’universo da non avere più bisogno di cibo in assoluto. Risparmiamo quindi su biscotti, carne, e latte, ma dobbiamo ovviamente seguire tutta una serie di seminari e corsi che ci portano verso questa catarsi. A pagamento, s’intende.




Furbi. I furbi ci sono sempre. I furbi sono ovunque. Sono dietro agli hamburger di soia a 70 euro al Kg, dietro la salsa di soia a 25 euro al litro, il seitan, il tofu, i legumi importati da chissà dove a peso d’oro… dietro seminari, pubblicazioni, ricette, siti… rendendo tali diete – ed è questo che anche mi fa apparire odioso tutto questo sistema –dei regimi alimentari per ricchi. Che poi sono anche spocchiosi nei confronti di chi fa la spesa negli hard discount o mangia la prima cosa che capita. Non ce ne saranno fra voi, ma costoro le loro filosofie alimentari dovrebbero mettersele proprio lì.

Chiudo con un ultima classe, quella dei locavori. Chi sono? Sono quelli che mangiano soltanto roba prodotta vicino al luogo in cui abitano. Qui noi ci andiamo un po’ fottuti perché negli US la distanza limite è 100 miglia (160,9 km), da noi 100 km… Pare che alcuni presi dal panico stiano pensando di vendere i loro averi per trasferirsi nel raggio della cittadina che produce salumi, formaggi e verdure preferite…

Ultima iniziativa sembra essere quella dei vegani, alcuni dei quali vedo il rapporto con la carne come una crociata contro gli onnivori che sono da catechizzare e convincere. Peggio dei Testimoni di Geova. Vi parlerò dell’uscita a due con un vegano in un prossimo post. Un’esperienza. Vi dico subito che parebbe essere in piedi l’idea di fare un Vegan –pride. Sarebbe una cazzata che potrebbe essere seconda solo al gay pride. Perché, lo ricordo, pride vuol dire orgoglioso. E non si deve essere orgogliosi proprio di nulla, ognuno è come è: gay, etero, onnivori, vegani, fruttariani e compagnia.


E adesso andatemi tutti addosso ma ricordatevi: voi siete vegani, io no. Voi non potete mangiare me, ma io voi sì. Ricordandoci tutti, che ogni eccesso è dannoso e l’equilibrio fa bene sempre e ad ogni livello.

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